Quello che successo dopo poche ore è storia, dovremmo farne memoria, per poterlo raccontare, dobbiamo scriverlo per poterlo non dimenticare, dovremmo disegnarlo, per poterlo ammirare e riempire muri e città di ogni ricordo di quello che è stato un periodo unico.
Di quel periodo in cui abbiamo tutti
indistintamente vissuto vite sospese,
come dentro un film di fantascienza,
come dentro un quadro di Magritte,
in cui uomini senza volto svolazzano per aria non sapendo bene dove
sono diretti, non incrociandosi mai, non toccandosi e mantenendo sempre e
comunque la giusta distanza sociale.